
Avvertenza: questo è un articolo scandaloso, disgustoso, vergognoso, come il simbolo della marcia della pace di Assisi secondo un cronista di La Repubblica, giornale da cui, dopo aver letto l’articolo, ho disdetto l’abbonamento on line.
La colpa dell’immagine e di non fare distinzioni tra russi e ucraini, come se conti qualcosa le donne e bambini uccisi, per i tanti figli di madri straziate, massacrati da questa guerra, da dove sia arrivata la pallottola che ha messo fine a una vita.
Non sono un buon cristiano ma su un punto posso definirmi addirittura integralista: l’odio verso la guerra. Oggi che la pace fa scandalo, sono orgoglioso di questo mio integralismo.
La disonestà intellettuale in cui siamo immersi, la propaganda di guerra che, come tutte
le propagande arriva a toccare il grottesco, usando una schermata di un gioco da tavolo per illustrare i sotterranei di una fabbrica, è arrivata a livelli che, a mio parere, sono un insegnante di Storia quindi qualcosina la so, incompatibili con quei valori di cui servi e cialtroni si rienpiono la bocca.
Quando sulle pagine dei quotidiani si arrivano a definire i paramilitari di un battaglione nazista e nazionalista come “valorosi resistenti”, significa che il revisionismo è ormai assurto a sistema, che il Grande fratello è già qui.
Attaccare l’Anpi o la marcia di Assisi significa essere umanamente inconsistenti e intellettualmente inesistenti. Prendo atto che Papa Francesco, che a Pasqua ha detto che i cristiani dovrebbero riempire le piazze e gridare no alla guerra, è scandaloso, vergognoso, disgustoso.
Sui social, in uno dei mie rarissimi interventi sull’argomento, qualcuno ha detto che Gesù ha affermato: “Io porto la guerra.” Evidentemente, il mio interlocutore non ha capito un cazzo. La guerra che porta Cristo, l’uomo Gesù, è lo scandalo della pace, lo scandalo di chi è contro il pensiero comune dominante, lo scandalo di chi dice che non ci sta, lo scandalo di Ghandi, Luther King e di tutti i portatori di pace e creatori di ponti, credenti, laici o atei che siano.
Sono orgoglioso quindi di essere scandaloso, disgustoso, ecc., perché io cammino da sempre dalla stessa parte e, al mattino, posso guardarmi serenemente nello specchio.
I ragazzi che hanno la sfortuna di avere un essere così abietto come insegnante, sanno che li invito sempre a ragionare con la propria testa, a dubitare di tutto, nella speranza che domani possano essere tanti granelli di sabbia nell’ ingranaggio.
Welcome to the machine, il Grande fratello ci osserva.
Una curiosità: del prof. Orsini che ne pensi, o meglio, delle sue esternazioni. Buon 25 aprile.
Guarda, io Orsini l’ho letto in tempi non sospetti. Sono d’accordo con quello che dice, nella sostanza, non sempre con come lo dice. ma credo che sia una persona onesta. Tu?